LO ZANZIBAR IN VIAGGIO #23

Le Antilles: da Grenada a Saint Lucia

Dopo aver attraversato l’Atlantico a bordo della loro barca a vela, Bérangère, Laurent e i loro due bambini si godono il sole e vanno alla scoperta delle Antille.

 

Grenada

  Abbiamo scelto di arrivare a Grenada per poi risalire tranquillamente l’arco antillano. Grenada è un’antica colonia inglese che conserva ancora un’affascinante aria british. Abbiamo fatto trekking nel cuore della foresta tropicale, arrivando a belle cascate in cui abbiamo fatto il bagno. Qui piove spesso, il terreno è zuppo e camminiamo nel fango, con somma gioa dei bambini che si divertono come matti a saltarci dentro. Gli abitanti sono amabili, ma parlano inglese con un accento così forte che è difficile capirli. Il marina è lussuosissimo e noi approfittiamo della piscina, intorno a cui i proprietari dei super yacht organizzano dei barbecue!

 

Carriacou

  Giungiamo poi a Carriacou, un’isola più piccola di Grenada ma anche più autentica. Qui, niente turismo di massa. Facciamo scalo a Sandy Island, una piccola lingua di sabbia ornata di splendide palme. È una riserva naturale protetta dove i pellicani fano scorpacciate di pesci. Uno spettacolo incessante, gli uccelli planano e poi si tuffano, mancando raramente il bersaglio.

 

Union Island

  A Union, poi, incontriamo una coppia di francesi e la loro figlioletta, Sky. Insieme, passiamo una serata a Chatam Bay, a mangiare un barracuda e delle aragoste appena pescate che cuociamo sul barbecue, una delizia!!

A Clifton, il capoluogo, attracchiamo tra la barriera corallina che ci assicura una buona protezione. Per scendere a terra, parcheggiamo il tender al Dinghy Dock. Sulla piazza principale, compriamo 1kg di pomodori, 1 ananas e 3 zucchine per la modica somma di 100 $ EC, cioè 30 euro!! Sapevamo che qui frutta e verdura sono care, ma non fino a questo punto…

 

I Tobago Cays

  Uno dei posti mitici delle Antille: acque turchesi, spiagge di sabbia finissima, barriere coralline, sole e caldo. Passiamo ore in acqua con i bambini a osservare centinaia di pesci, razze e soprattutto tartarughe, che nuotano 2 o 3 metri sotto di noi. Le vediamo emergere per respirare. Dei boat boys percorrono tutto l’arcipelago per vendere pesce, aragoste e banana bread alle barche di passaggio. Facciamo scorpacciate di questo dolce alla banana e compriamo un trancio di tonno appena tagliato che dividiamo con lo Zéphir, una barca amica incontrata a Capo Verde. Marinato e poi grigliato sul barbecue è da leccarsi i baffi!!

 

Béquia

  Risaliamo sempre più a nord verso Béquia, e come al solito da quando siamo alle Antille, tra un’isola e l’altra navighiamo di bolina. Nei canali ci prendiamo enormi secchiate d’acqua sul ponte. Attracchiamo a Port Elizabeth e apprendiamo che qualche giorno prima, in questo stesso ormeggio, delle barche si sono ritrovate con l’albero in acqua e la chiglia per aria a causa di un cavallone da nord che si è abbattuto nella baia. In quel momento eravamo ai Tobago Cays circondati dalle barriere coralline e non ne abbiamo avuto sentore. Fa impressione vedere cosa può fare la potenza dell’acqua in così poco tempo.

Sull’isola scopriamo un santuario delle tartarughe. Un’associazione recupera le uova deposte dalle femmine sulle spiagge, così da proteggerle e lasciar crescere le tartarughine fino al settimo anno. Poi le rilasciano nell’oceano.

 

Saint Lucia

  Cambiamo ancora territorio… Laurent ogni volta deve prendere i pasaporti e i documenti della barca e andare alla ricerca delle dogane per fare la Clearance, che ci costa tra i 5 e i 50 euro a seconda del paese, dell’ora e della persona!

Passeremo solo due notti a Saint Lucia, una a Marigot Bay e l’altra a Rodney Bay, per poi andare direttamente in Martinica. Come dei pirati, saltiamo la tappa della dogana e circoliamo in completa illegalità sul territorio. Avremo almeno risparmiato tempo e denaro per procedure spesso lunghe… Shhh, non ditelo a nessuno!

Peschiamo finalmente il nostro primo pesce, lo aspettavamo da un anno!! Un simpatico barracuda si è eroicamente sacrificato mordendo all’amo che trascinavamo per tutta l’isola. Lo scalo a Saint Lucia è rapido, abbiamo fretta di arrivare in Martinica per ritrovare degli amici e preparare l’arrivo di mio fratello e mia cognata che vengono a passare 10 giorni a bordo con noi…

Dopo quasi un anno di viaggio stiamo per ritornare in territorio francese… Non vediamo l’ora di ritrovare quei piccoli piaceri tipicamente francesi di cui iniziamo a sentire la mancanza, come il pane e i formaggi. Basta cheddar!

 

 

Bérangère

 

 

 

 

 

 

 

JEANNEAU